Tullio Ravenda

Hanno scritto di lui


«La pittura di Tullio Ravenda e' sostenuta da un disegno vigoroso di intensa drammaticita'. Sono immagini la cui comprensione non e' affidata ad una cerebrale interpretazione di motivi estetici o di correnti di scuola, mentre ricavano una profonda carica emotiva dal modo stesso con cui sono trattati i temi, ispirati in generale da problemi di interesse immediato e di viva attualita'. L'implacabile ondata di veleni che soffocano l'uomo, come prezzo del progresso tecnologico, diventa un motivo che aderisce perfettamente al discorso di questa pittura, in cui la stessa denuncia dei mali che ci affliggono diventa esaltazione delle virtu' dell'uomo».
Michelangelo Testa, in «ARBITER», Rivista di eleganza e vita moderna, 1972

«Tullio Ravenda e' il vincitore della 7ª mostra d'Arte Sacra. La giuria gli ha assegnato la medaglia d'oro messa in palio dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri quale autore di un'opera grafica a tecnica mista intitolata "Composizione sacra". Si tratta di un lavoro che ha superato quadri ad olio e sculture in virtu' di forti qualita' formali e di un contenuto mistico-drammatico profondamente sentito».
da «LA LIBERTA'»

«La mostra di Tullio Ravenda [...] non si puo' perdere: per l'importanza del pittore e per la forte suggestione delle sue opere. Ravenda ha un segno netto, inconfondibile, ed una carica drammatica straordinaria. Ricorda i grandi artisti del Rinascimento, capaci di evocare grandi atmosfere con sicurezza, con magia. Sacre o profane [...], le composizioni di Ravenda vi colpiscono subito: per la bravura, per la potenza, per la felicita' espressiva. Capite di essere a contatto con un artista eccezionale. Qualcuno dice: e' un pittore aristocratico! E' vero il contrario: la sua e' arte popolare, che tutti capiscono e tutti apprezzano. Basta visitare con attenzione questa mostra e vedere con quanto amore, con quanta perizia, il pittore riunisce sulla tela uomini, donne, cavalli, chitarre, citta'. Ma non solo. C'e' anche, come scrive acutamente Maria Salvi, "un Cristo velato da una spenta patina d'oro, aurea atmosfera dove la speranza si ristagna". Una vasta sfera di interessi, un campo praticamente illimitato. In ogni quadro, il segno sicuro, il colore che fa spettacolo, che da' l'impressione del rilievo plastico, della scultura. Per concludere, ci ripetiamo: una mostra da non perdere, Merita (e avra') il piu' grande successo».
Ignazio Mormino, in «LA NOTTE»

«La pittura di Ravenda e' dunque di un impegno inconsueto, oggi che l'Arte si muove nell'ibrido e, purtroppo, non di rado, nella faciloneria; ma artisti si nasce, non si diventa: neppure nelle Accademie; e questa verita' e' dimostrata ogni volta che si scopre una maniera autentica di "fare dell'arte"; e se Arte significa spettacolo, la rassegna pittorica che Ravenda presenta e' di autentica fattura spettacolare: spettacolo soggettivistico, tecnico, compositivo, cromatico, poiche' e' proprio dal colore che sembra esplodere tutta l'intensita' espressiva del suo racconto pittorico, il cui valore non resta isolato, ma crea un'osmosi tra particolare plastico e apposizione cromatica, conferendo cosi' all'opera quella concretezza scultorea difficilmente realizzabile in pittura: ne consegue che l'immagine, non appiattita, si anima e "grida", quasi, la sua erompente vitalita' e questa e' Arte, un'arte che ha radici profonde, che appaiono, nel caso di Ravenda, persino misteriose».
Maria Salvi, in «ITALIA ARTISTICA» N. 28 - Magalini Editrice

«Ravenda e' chiaramente consapevole delle minacce che incombono sull'esistenza stessa dell'umanita' e facendo appello alla sua perizia disegnativa, all'intuizione del valore espressivo che il colore assume quando viene selezionato con cosi' rigorosa e pungente coscienza dei suoi significati diretti e di quelli allusivi, valendosi dello stile come di uno strumento atto a dissezionare l'immagine per aggredirla nella sua tragica essenza, ci ripropone temi antichi e nuovi con la medesima attualita'; egli e' consapevole del fatto che la storia, pur nelle situazioni cronologiche ed ambientali piu' difformi, nasce dagli atti e - il piu' delle volte - dalla perversa volonta' degli uomini: percio' ogni suo tema, riferendosi a quell'oggetto di distruzione che chiamiamo uomo, si affaccia al presente e a cio' che temiamo del futuro con una tremenda e spietata volonta' di scoprire quali possano essere le verita' che incombono su di noi. Che poi egli sappia dominare questa materia incandescente con la potenza, con l'eloquente esuberanza, con l'aggressiva declamazione del suo stile, cio' significa ch'egli e' una voce sonora ed emblematica che da un suo pulpito interiore investe con la violenza di un Savonarola la moltitudine di quegli "infedeli" che sono tutti coloro i quali appaiono piu' disosti a chiudere gli occhi di fronte alla realta' di domani per compiacersi dell'ingannevole ed equivoco benessere di oggi. L'artista, quando e' tale - e Tullio Ravenda lo e' in una misura tutta sua e percio' ancor piu' valida e significativa - ha il pieno diritto di valersi di ogni mezzo che sia pertinente al suo modo di esprimersi, per testimoniare la verita' piu' scomoda e conturbante: egli lo fa - nel nostro caso - con una tale generosita' da sacrificare tutto cio' che potrebbe facilitarne l'accoglimento da parte di un piu' vasto pubblico, in nome del rispetto dei valori dell'arte e di quelli dello spirito. Percio' il suo messaggio e' soprattutto diretto verso coloro che non vorrebbero recepirlo e cio' ne esalta la funzione ed attribuisce alla sua personalita' estetica e morale una posizione assolutamente inconsueta e precisa nell'ambito confuso delle esperienze figurative del nostro tempo».
Mario Monteverdi, in «LOMBARDIA ARTE» N. 2.


Riviste, cataloghi, media su cui sono usciti articoli dedicati a lui


"La Ribalta Artistica"
"Il Quadrato"
Pittura d'impegno civile in Emilia-Romagna, 1974
I cospiratori di vicolo Broglio, Domenico Giordani
"25 anni di Le Arti", mensile d'informazione artistica
"Arte e Mercato"
"Prospettive d'Arte"
Catalogo Nazionale Bolaffi d'Arte Moderna
Annuario della Grafica - ed. Mondadori, 1987
Catalogo della Grafica - Arti Grafiche Ricordi, ed. Beatrice d'Este, 1979
Annuario Artisti Visivi Italiani, "Catalogo Monteverdi", ed. Seletecnica, Milano
"Il Resto del Carlino"
"L'Avvenire d'Italia"
"La Prealpina" - Varese
"Il Giorno"
"La Provincia Pavese"
"Panorama"
"Grazia"
Rai-TV - Il Gazzettino Padano
Rai-TV - Incontri d'Arte, 1977
Istituto Italiano d'Arte per la Grafica d'Autore
Paolo Frattini Editore
Rizzoli Editore, 1983